In Italia c’ è un esercito di falsi dentisti. Sono ben 15mila, secondo un’ indagine dei Carabinieri del Nas, gli odontoiatri abusivi. Falsi professionisti in grado di generare un giro d’ affari di 90 milioni di euro in tre anni. Tanto è durata l’ indagine realizzata dagli specialisti dell’ Arma. I dentisti abusivi sono radicati soprattutto al Nord – dove si trova il 51% del totale – e in particolare in Lombardia, Piemonte e Veneto. Seguono poi Campania, Sicilia, Emilia-Romagna e Lazio.
Entrando nel dettaglio dell’ indagine, i cui risultati sono stati presentati ieri mattina, si scopre nel biennio 2015-2016 sono stati sequestrati strutture e materiali per un valore di quasi 70 milioni di euro. Da gennaio a novembre 2017, invece, il valore dell’ attrezzatura illegale sequestrata ha sfiorato i 20 milioni.
A fronte di tutto questo, risultano insignificati le sanzioni inflitte agli abusivi: 455mila euro nel biennio 2015-2016; poco meno di 155mila nei primi 11 mesi del 2017. «La pena per l’ esercizio abusivo della professione è ancora oggi irrisoria», ammette il presidente Commissione albo odontoiatri (Cao) Giuseppe Renzo. Si tratta, infatti, «di una multa di 514 euro, 10 volte meno della sanzione per chi, senza licenza, vende palloncini alla fiera del paese». In linea teorica, per chi esercita in modo illegale la professione potrebbe scattare anche l’ arresto, «ma da che ho memoria, non mi ricordo un solo caso», afferma Renzo.
I dati forniti dal Nas dei Carabinieri «sono dirompenti». Infatti al valore degli investimenti effettuati dagli abusivi, che è noto, occorre aggiungere i guadagni dei falsi dentisti, «ovviamente illeciti e quindi in nero».
Impossibili da quantificare. Adesso la speranza è che possa essere la tecnologia a veniore in aiuto di chi esercita onestamente la professione. Ieri, oltre ai risultati delle indagini degli specialisti dell’ Arma, è stata presentata anche DentistInApp, applicazione che consentirà con un click, quindi in tempo reale, di verificare se un odontoiatra sia o meno iscritto all’ Albo.
Nel caso non dovesse esserlo, l’ utente ha la possibilità di segnalarlo alle autorità competenti: l’ Albo degli odontoiatri, il Nas, la Guardia di Finanza e l’ autorità giudiziaria.
Tre gioni fa, i Carabinieri del Nas di Latina hanno colto in flagranza un falso dentista e sequestrato lo studio medico. I militari dell’ Arma hanno consentito di cogliere sul fatto il tecnico mentre stava indebitamente operando su un ignaro paziente. In questo caso, lo studio e le sale odontoiatriche hanno raggiunto il valore di 200mila euro.
La metà di quanto sequestrato, a fine novembre, in un laboratorio di Faenza. All’ inizio dell’ anno, invece, era toccato a un finto professionista marchigiano, a Marina di Altidona, finire nelle maglie della giustizia. Un paziente, dopo essere finito in cura da lui, aveva accusato infiammazioni alla bocca. Il dentista abusivo è stato segnalato alla procura della Repubblica per il reato di esercizio abusivo della professione e lesioni.
Fonte: dagospia.com