L’Autorità garante della Concorrenza ha fatto partire il procedimento per verificare la sussistenza di pratiche commerciali scorrette
L’Autorità garante della Concorrenza, su segnalazione delle strutture di Federconsumatori Modena e Perugia, ha avviato un procedimento teso a verificare, nella vicenda Dentix, la sussistenza di pratiche commerciali scorrette, pubblicità ingannevole e comparativa, violazione dei diritti dei consumatori nei contratti, violazione del divieto di discriminazioni e clausole vessatorie. Coinvolta non è solo la società che non ha garantito le cure e le prestazioni promesse ai cittadini, ma anche le finanziarie Cofidis, Fiditalia e Deutsche Bank che avrebbero continuato a riscuotere le rate del finanziamento senza titolo e non avrebbero proceduto alla risoluzione del contratto di finanziamento stipulato e finalizzato all’acquisto di prestazioni sanitarie erogate da Dentix, omettendo altresì di prevedere il rimborso delle rate corrisposte per gli interventi non eseguiti.
“L’intervento dell’Antitrust, avviato anche su iniziativa delle nostre strutture – ha dichiarato Federconsumatori – chiama alla responsabilità non solo la società coinvolta, ma anche gli attori finanziari, che ora più che mai sono chiamati ad assumere comportamenti corretti, rispettosi dei diritti dei cittadini e virtuosi per non scaricare su questi ultimi costi non dovuti. In quest’ottica è necessario ora che le società finanziarie rendano più sollecite e fluide le pratiche per la risoluzione del contratto e il rimborso dei cittadini di quanto versato e non dovuto a fronte della mancata prestazione. Con alcune di esse nei mesi scorsi siamo riusciti a raggiungere accordi in tal senso, ma sono ancora molte le criticità che si riscontrano su tale versante. Questa vicenda, inoltre, riaccende i riflettori sulla necessità di una presa di posizione chiara e determinata da parte del legislatore, volta da un lato alla definizione di una normativa più stringente che preveda forme di rimborso ai cittadini e di penalizzazione a carico delle società che non operano correttamente; dall’altro una più attenta verifica in materia di accreditamento delle aziende autorizzate ad operare nel settore odontoiatrico e sanitario”.
Fonte: riminitoday.it