Sono dieci gli interventi raccomandati nelle linee guida per migliorare la salute delle persone e rinforzare i servizi essenziali. In particolare l’Oms raccomanda l’uso della sanità digitale come supporto agli operatori sanitari nelle operazioni di decision-making, come metodo di gestione dello stoccaggio dei prodotti farmaceutici per evitare buchi e carenze, per rinforzare i servizi di Telemedicina e aumentare la comunicazione con pazienti target particolarmente fragili. Ma anche per il semplice invio di certificati. LE LINEE GUIDA
20 APR – Il 17 aprile l’Organizzazione mondiale della sanità ha pubblicato nuove raccomandazioni elencando dieci modi in cui i Paesi possono usare al meglio la tecnologia per la sanità digitale, accessibile tramite smartphone, tablet e computer, per migliorare la salute delle persone e rinforzare i servizi essenziali. Gli interventi inclusi in queste linee guida rappresentano solo una parte di un più ampio spettro di possibilità offerte dalle nuove tecnologie.
Per ciascun intervento, l’Oms fornisce specifiche raccomandazioni di implementazione
1. Notifica del certificato di nascita tramite dispositivi mobili
2. Notifica del certificato di morte tramite dispositivi mobili
3. Segnalazione delle notifiche di stoccaggio e gestione dei prodotti farmaceutici tramite dispositivi mobili
4. Telemedicina client-to-provider
5. Telemedicina provider-to-provider
6. Comunicazioni con pazienti target mediante dispositivi mobili
7. Supporto al decision-making degli operatori sanitari tramite dispositivi mobili
8. Tracciabilità digitale dello stato di salute e dei servizi al cliente (digital tracking)
9. Integrazione della tracciabilità digitale con il supporto di decision-making e le comunicazioni con pazienti target
10. Training digitale per gli operatori sanitari tramite dispositivi mobili (mobile learning)
“Sfruttare il potenziale delle tecnologie digitali è essenziale per raggiungere la copertura sanitaria universale”, ha detto il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. “In sostanza le tecnologie digitali sono strumenti vitali per promuovere la salute, al servizio della sicurezza e dei soggetti più vulnerabili”.
Nel corso degli ultimi due anni, l’Oms ha analizzato sistematicamente l’evidenza scientifica sulle tecnologie digitali, consultandosi con esperti provenienti da tutto il mondo, al fine di elaborare raccomandazioni su quali siano i modi migliori per utilizzare questi strumenti e massimizzarne l’impatto sui sistemi sanitari e la salute delle persone.
Un intervento che sta già mostrando effetti positivi in alcuni paesi è l’invio di ‘promemoria’ alle donne incinte sugli appuntamenti medici da effettuare in fase prenatale, o sulle date di vaccinazione dei loro bambini. Altri approcci digitali che sono stati esaminati includono strumenti di supporto decisionale per guidare gli operatori sanitari nel loro lavoro e la possibilità di comunicare e consultarsi su argomenti sanitari tra persone ed operatori situati in zone diverse .
“L’uso delle tecnologie digitali offre nuove opportunità per migliorare la salute delle persone”, afferma la dott.ssa Soumya Swaminathan, direttore scientifico dell’Oms -. “Ma l’evidenza scientifica mostra anche le difficoltà che incontrano alcuni interventi nel produrre un impatto efficace. Se dobbiamo sostenere e integrare le tecnologie digitali nei sistemi sanitari, devono dimostrare di produrre miglioramenti a lungo termine rispetto ai metodi tradizionali utilizzati finora”.
Per esempio, le guide linea rilevano il potenziale miglioramento della gestione degli stoccaggi. Le tecnologie digitali consentono agli operatori sanitari di comunicare in maniera più efficace sulla situazione dei prodotti in stoccaggio e sulle eventuali carenze. Detto ciò, la comunicazione da sola non è sufficiente a migliorare la gestione dei prodotti; i sistemi sanitari devono anche agire per tempo per assicurarsi i rifornimenti necessari.
“Il successo di un intervento di sanità digitale dipende fortemente dal contesto in cui si applica e da come è costruito”, avverte il dott. Garrett Mehl, esperto in innovazione digitale e ricerca dell’Oms. “Vanno tenute in considerazione le problematiche strutturali dei contesti in cui si applicano, la presenza di infrastrutture, i bisogni di salute cui sono indirizzati, e la facilità d’uso della tecnologia stessa”.
Gli interventi di sanità digitale non sono di per sé sufficienti a garantire risultati
Le linee guida evidenziano che i sistemi sanitari devono tenere in considerazione l’incrementata accessibilità all’informazione. Bisogna assicurare alle persone che i loro dati sensibili sulla salute siano protetti e non accessibili a terzi, come ad esempio i dati che riguardano la sfera della sessualità e della riproduzione.
Gli operatori sanitari necessitano di un’adeguata formazione che li aiuti nella transizione a questa nuova modalità di lavoro, aumentando la loro motivazione e semplificando le tecnologie utilizzate. Le linee guida sottolineano l’importanza di fornire supporto nel training per poter gestire infrastrutture fragili, per poter adeguatamente proteggere la privacy delle persone con la creazione di strumenti che rendano le nuove tecnologie disponibili in maniera non frammentaria in tutto il sistema sanitario.
“La sanità digitale non è una bacchetta magica,” dice Bernardo Mariano, responsabile della comunicazione dell’Oms. “L’oms sta lavorando per far sì che venga utilizzata nella maniera più efficace. Questo significa accertarsi che diventi un valore aggiunto per gli operatori sanitari e per le persone che le usano, tenendo conto delle limitazioni imposte dalle infrastrutture affinché vi sia un’adeguato coordinamento”.
Le guide linea offrono raccomandazioni anche sulla Telemedicina, che consente alle persone che vivono in località remote di accedere ai servizi sanitari tramite smartphone, portali web, o altri strumenti digitali. L’oms sottolinea che si tratta di una preziosa integrazione alle interazioni faccia a faccia ma che non le può sostituire completamente.
Le guide linea precisano infine l’importanza di raggiungere popolazioni vulnerabili, accertandosi che la sanità digitale non le danneggi in alcun modo.
Fonte: quotidianosanità.it