A fine mese scade il termine d’invio. Il Consiglio Nazionale dei Commercialisti chiede di rivedere le nuove scadenze (mensili) per il 2022
Scade lunedì 31 gennaio il termine per l’invio telematico al Sistema Tessera Sanitaria ai fini del 730 precompilato da parte degli operatori tenuti alla trasmissione delle spese sanitarie, sostenute dalle persone fisiche, nel secondo semestre 2021.
Tra gli obbligati all’invio per il settore dentale: le società odontoiatriche, gli odontoiatri e gli igienisti dentali che fatturano direttamente ai pazienti.
Per le modalità e le novità sull’invio si veda il nostro approfondimento.
Da ricordare che per l’anno in corso, il 2022, entrano in vigore le nuove scadenze che diventano mensili, ovvero entro alla fine del mese successivo alla data del documento fiscale, come stabilito dall’articolo 7 comma 1 lettera C del DM 19 ottobre 2020 e poi ribadito (dopo aver previsto l’invio semestrale nel 2021 con il DM del gennaio 2021) con il DM 29.01.2021 prevede all’art. 2.
In pratica per le fatture emesse al 31 gennaio 2022, si avrà tempo per inviare i dati al STS entro il 28 febbraio 2022. Contro la scadenza mensile si è schierato il CNDCEC, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, che ha scritto una lettera al Ministro dell’Economia Daniele Franco, chiedendo che la scadenza dell’invio troni semestrale.
“Trattandosi di un adempimento finalizzato alla predisposizione della dichiarazione dei redditi precompilata da parte dell’Agenzia delle entrate (da mettere a disposizione dei contribuenti entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello di riferimento), è evidente – scrive il CNDCEC – come la periodicità mensile di trasmissione dei predetti dati a decorrere dal 2022 sia del tutto ingiustificata non solo, come ricordato, in questo particolare periodo di emergenza nazionale, ma anche in relazione alla tempistica da prevedere a regime, dovendo tali dati confluire, come detto, nella dichiarazione precompilata che l’Agenzia delle entrate rende disponibile non prima del mese di aprile dell’anno successivo (2023 per le spese relative al 2022). La periodicità mensile si manifesta peraltro oltremodo stringente, in particolare per i dati delle spese sanitarie risultanti da fatture che, ancora oggi, sono emesse in formato cartaceo da medici e operatori sanitari, in ottemperanza agli obblighi di protezione dei dati personali dei pazienti, e che richiedono dunque, necessariamente, anche un lavoro di data entry per la trasmissione telematica degli stessi al Sistema Tessera Sanitaria”.
“Un intervento nel senso auspicato avrebbe inoltre – conclude la nota- il pregio di eliminare dieci adempimenti “inutili” e di contribuire efficacemente al tanto auspicato processo di semplificazione degli adempimenti e di razionalizzazione del calendario delle scadenze fiscali, ancora oggi in via di realizzazione”.